protesi mammarie guida completa

Protesi mammarie: Tutto quello che devi sapere

Le protesi mammarie rappresentano uno degli strumenti più utilizzati nell’ambito della chirurgia estetica del seno, con l’obiettivo di migliorare l’aspetto e la proporzione della silhouette femminile. Negli ultimi decenni, le tecnologie hanno fatto passi da gigante, offrendo soluzioni sempre più sicure e personalizzabili. Scegliere di sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva è una decisione importante che richiede una piena consapevolezza delle opzioni disponibili, dei rischi e dei benefici.

Questa guida completa è pensata per fornire tutte le informazioni utili sulle protesi mammarie, dai materiali e forme disponibili fino alla durata, ai rischi e al recupero post-operatorio. Inoltre, risponderemo alle domande più frequenti per aiutarti a valutare se questo intervento è la scelta giusta per te.

Cosa sono le protesi mammarie?

Le protesi mammarie sono dispositivi medici progettati per migliorare l’estetica del seno o per ripristinarne la forma e il volume in seguito a interventi chirurgici come la mastectomia, o per correggere anomalie congenite o acquisite. Questi dispositivi rappresentano una soluzione efficace sia in ambito estetico sia ricostruttivo, offrendo risultati personalizzati in base alle esigenze e alle caratteristiche anatomiche della paziente.

Le protesi mammarie vengono utilizzate principalmente in due contesti:

  1. Chirurgia estetica: per  aumentare il volume del seno o modificarne la forma in modo armonioso rispetto al resto del corpo.
  2. Chirurgia ricostruttiva: per ripristinare la forma del seno dopo un intervento oncologico, come la mastectomia, o a seguito di traumi o difetti congeniti.

Tutte le protesi mammarie devono rispettare rigorosi standard di sicurezza e ottenere le necessarie certificazioni da enti regolatori come l’FDA negli Stati Uniti e il marchio CE in Europa. Questi standard garantiscono che i dispositivi siano stati sottoposti a test approfonditi per valutare la loro biocompatibilità, resistenza e durata.

La scelta della protesi ideale dipende non solo dai desideri estetici della paziente, ma anche da fattori anatomici e dallo stile di vita. Durante la consultazione pre-operatoria, il chirurgo esaminerà queste variabili per consigliare la soluzione più adatta.

Tipi di protesi mammarie

La scelta del tipo di protesi è determinante per il risultato finale ed è strettamente legata all’anatomia della paziente e ai suoi obiettivi estetici.

Forma

  • Ronde: Offrono un volume maggiore nella parte superiore del seno, ideale per un effetto più pieno e prominente.
  • Anatomiche: Chiamate anche “a goccia”, imitano la forma naturale del seno e sono preferite per un risultato discreto.

Superficie

  • Lisce: Hanno un rivestimento uniforme che consente movimenti naturali, ma possono essere più suscettibili al riposizionamento.
  • Testurizzate: La superficie rugosa riduce il rischio di contrattura capsulare, garantendo maggiore stabilità.

Protesi mammarie: Misure disponibili

Le protesi al seno moderne hanno una gamma molto articolata di forme, consistenza e misure. In particolare le misure disponibili vanno da circa 100 cc a oltre 700 cc. Il diametro varia da circa 10 cme a olre 17 cm. La proiezione varia da 4 a 7 cm.

La misura nella nostra esperienza più richiesta nelle donne italiane che si rivolgono alla chirurgia estetica del seno è quella di 300 cc che corrisponde ad una taglia terza abbondante o quarta partendo da una prima misura. Il concetto di misura (volume) deve essere combinato con quello della forma. L’ aumento estetico del seno dipende molto anche dal profilo (sporgenza).

La scelta della misura della protesi è basata sui seguenti fattori:

  • misure anatomiche
  • conformazione del tessuto mammario
  • aspettative della paziente

Approfondimento: Misure

Durata delle protesi mammarie

Le protesi mammarie hanno migliorato molto il risultato estetico dell’ intervento al seno grazie anche alle innovative tecniche di produzione. Non esiste una durata ufficialmente predeterminata per la sostituzione delle protesi al seno. Alla Clinica Pallaoro possiamo affermare che molte pazienti operate oltre 20 anni fa si sottopongono presso la nostra clinica ai controlli annuali di routine senza presentare assolutamente la necessità di sostituzione delle protesi.

Approfondimento: Durata

Quali rischi presenta la protesi mammaria?

Le protesi mammarie sono oggi considerate dispositivi medici sicuri, sottoposti a rigorosi controlli di qualità e certificazioni internazionali. Tuttavia, come qualsiasi intervento chirurgico, anche la mastoplastica additiva comporta dei rischi che devono essere compresi e discussi con il chirurgo durante la fase di consulenza. La consapevolezza dei potenziali rischi e delle strategie per ridurli è fondamentale per affrontare l’intervento in modo sereno e informato.

Rischi più comuni

Contrattura capsulare: Questo è il rischio più comune associato alle protesi mammarie. Si tratta di una reazione naturale del corpo che forma una capsula fibrosa attorno alla protesi. In alcuni casi, questa capsula può indurirsi e comprimere la protesi, causando dolore, deformità estetica e, nei casi più gravi, la necessità di una revisione chirurgica. Le moderne protesi testurizzate hanno ridotto significativamente questo rischio.

Rottura o sgonfiamento della protesi: Le protesi mammarie possono subire una rottura, anche se con le protesi in gel coesivo il rischio è estremamente basso. In caso di rottura, il gel rimane all’interno della capsula senza disperdersi nei tessuti circostanti, rendendo la situazione gestibile e sicura. Le protesi saline, invece, tendono a sgonfiarsi rapidamente in caso di rottura, rendendo necessario un intervento tempestivo.

Infezioni: Le infezioni possono verificarsi entro le prime settimane dall’intervento. Sono trattabili con antibiotici nella maggior parte dei casi, ma in situazioni più gravi potrebbe essere necessario rimuovere temporaneamente la protesi per permettere una guarigione completa.

Asimmetria o risultato insoddisfacente: Anche se il chirurgo lavora per ottenere un risultato simmetrico, piccole differenze possono verificarsi a causa della guarigione o di differenze anatomiche preesistenti.

Seroma: L’accumulo di liquido intorno alla protesi può causare gonfiore e disagio. Spesso si risolve spontaneamente, ma in alcuni casi potrebbe essere necessario drenare il liquido.

Dolore persistente: Una piccola percentuale di pazienti può sperimentare dolore cronico nell’area del seno, legato alla compressione nervosa o ad altri fattori post-operatori.

Tumore anaplastico a grandi cellule associato a protesi testurizzate (BIA-ALCL): Sebbene estremamente raro, questo tumore è stato associato a specifici tipi di protesi testurizzate. Il rischio è molto basso, ma il chirurgo deve discuterne con la paziente e scegliere la protesi più adeguata in base al profilo di rischio personale.

Approfondimento: Rischi

Protesi mammarie: Gravidanza e allattamento

La gravidanza è un meraviglioso periodo nella vita di una donna che modifica la forma del corpo della stessa in funzione dell’avvento del bambino. Si verifica un normale aumento di peso e nella fase finale uno sviluppo del seno legato alla produzione di latte (allattamento). Tale fenomeno avviene in maniera identica nelle donne con protesi  con la differenza che il volume mammario soggetto a modifiche risulta essere minore. Se una donna senza protesi ha una terza misura si prevede che la crescita in fase di gravidanza possa essere marcata. Se invece la terza misura ha una protesi, lo sviluppo del seno sarà marcatamente minore.

Approfondimento: Gravidanza

Protesi mammarie incapsulate

La contrattura capsulare o incapsulamento della protesi è la più ricorrente complicanza associata all’inserimento di protesi al seno. Durante la guarigione, si forma una sottile capsula fibrosa attorno alla protesi. Tale formazione corrisponde alla normale reazione del corpo all’inserimento dell’impianto.

Questa capsula fibrosa è generalmente morbida e non causa problemi. Tuttavia, in alcuni casi, può diventare eccessivamente dura e contratta, comprimendo la protesi e causando disagio o dolore. Questo fenomeno può anche alterare l’aspetto estetico del seno, rendendolo più rigido al tatto e talvolta deformato.

La contrattura capsulare può essere classificata in diversi gradi, a seconda della severità dei sintomi e dell’impatto estetico:

  • Grado I: La capsula è morbida e il seno appare e si sente naturale.
  • Grado II: La capsula è leggermente dura, ma il seno appare ancora naturale.
  • Grado III: La capsula è più dura e il seno inizia a mostrare deformazioni visibili.
  • Grado IV: La capsula è molto dura, causando dolore e deformità significative.

Le cause esatte della contrattura capsulare non sono completamente comprese, ma alcuni fattori di rischio includono infezioni, emorragie, e la scelta di protesi con superficie liscia rispetto a quelle con superficie testurizzata.

Alla Clinica Pallaoro, vengono adottate misure preventive per ridurre il rischio di contrattura capsulare, come l’uso di tecniche chirurgiche avanzate e la selezione di protesi testurizzate di alta qualità. In caso di contrattura capsulare, è possibile intervenire con trattamenti specifici, che vanno dalla terapia farmacologica alla revisione chirurgica dell’impianto.

Approfondimento: Protesi seno incapsulata

Protesi seno: Rottura

La Clinica Pallaoro utilizza esclusivamente protesi di altissima qualità prodotte da aziende rinomate che possono offrire standard di produzione elevati. Grazie ai numerosi test clinici eseguiti e ai rigorosi controlli di qualità durante la produzione, l’incidenza di rottura è estremamente bassa.

Cause della Rottura
La rottura di una protesi mammaria può verificarsi per diversi motivi, tra cui l’invecchiamento della protesi, traumi al torace o difetti di fabbricazione. Tuttavia, le moderne protesi sono progettate per essere molto resistenti e durature.

Segnali di Rottura
È importante essere consapevoli dei possibili segnali di rottura di una protesi. Questi possono includere cambiamenti nella forma o nella dimensione del seno, dolore o sensibilità al seno, noduli o gonfiore. In caso di sospetta rottura, è fondamentale consultare il chirurgo estetico per una valutazione immediata.

Diagnosi della Rottura
La diagnosi di una rottura della protesi può essere confermata attraverso esami di imaging, come ecografie, risonanze magnetiche (MRI) o mammografie. Questi esami permettono di visualizzare l’integrità della protesi e identificare eventuali anomalie.

Gestione della Rottura
Se una protesi mammaria si rompe, è necessario rimuoverla o sostituirla. La procedura per la sostituzione di una protesi rotta è generalmente simile a quella dell’impianto originale, ma può richiedere un intervento aggiuntivo per rimuovere eventuali residui di silicone in caso di rottura di una protesi al silicone.

Prevenzione
Per ridurre ulteriormente il rischio di rottura, è importante seguire le raccomandazioni del chirurgo estetico e sottoporsi a controlli periodici. Le pazienti dovrebbero anche evitare traumi al seno e informare il medico di qualsiasi sintomo sospetto il prima possibile.

Approfondimento: Rottura della protesi al seno

Protesi seno: Cancro

Diversi studi scientifici hanno confermato l’assenza di rapporto tra l’inserimento della protesi al seno e l’aumento del rischio di cancro alle mammelle. Donne portatrici di protesi hanno una probabilità uguale di ammalarsi di tumore al seno rispetto alle donne che non si sono sottoposte alla mastoplastica additiva.

Studi scientifici e risultati

Numerosi studi epidemiologici hanno valutato l’incidenza del cancro al seno nelle donne con protesi mammarie rispetto a quelle senza. La maggior parte di questi studi non ha riscontrato un aumento significativo del rischio di cancro al seno dovuto alla presenza delle protesi. Ad esempio, una revisione sistematica condotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ha concluso che le protesi mammarie non sono associate a un aumento del rischio di cancro al seno.

Monitoraggio e diagnosi

È importante notare che la presenza di protesi mammarie non interferisce con le tecniche di screening per il cancro al seno. Esami come la mammografia, l’ecografia e la risonanza magnetica possono essere effettuati anche in presenza di protesi. Tuttavia, è fondamentale informare il radiologo sulla presenza delle protesi per consentire una valutazione accurata.

Rischio di Linfoma Anaplastico a Grandi Cellule (ALCL)

Sebbene non ci sia un aumento del rischio di cancro al seno, alcune ricerche hanno evidenziato un’associazione tra protesi mammarie testurizzate e un tipo raro di linfoma chiamato linfoma anaplastico a grandi cellule (ALCL). Questo tipo di linfoma è raro e trattabile, ma è importante che le pazienti siano informate e che monitorino qualsiasi cambiamento nel seno, come gonfiore o formazione di noduli.

Prevenzione e consapevolezza

Le pazienti con protesi mammarie devono continuare a seguire le linee guida standard per la prevenzione del cancro al seno, inclusi gli autoesami regolari e le mammografie secondo le raccomandazioni del proprio medico. È cruciale mantenere un dialogo aperto con il proprio medico e sottoporsi a controlli regolari per garantire la salute a lungo termine.

Le protesi mammarie non aumentano il rischio di cancro al seno. Le donne che scelgono di sottoporsi a una mastoplastica additiva possono sentirsi rassicurate riguardo alla sicurezza delle protesi in relazione al rischio di cancro. Tuttavia, è essenziale rimanere informate e partecipare attivamente alla propria salute attraverso monitoraggi e controlli regolari.

Approfondimento: Cancro

5 cose da sapere sulle protesi mammarie

  1. Tipologie di Protesi: Esistono due principali tipi di protesi mammarie: rotonde e anatomiche (a goccia). Le protesi rotonde offrono un volume uniforme che dona un aspetto più pieno nella parte superiore del seno, mentre le protesi anatomiche imitano la forma naturale del seno, risultando in un aspetto più naturale.
  2. Materiali Utilizzati: Le protesi possono essere riempite con gel di silicone coesivo o soluzione salina. Il gel di silicone è noto per la sua consistenza simile a quella del tessuto mammario naturale, mentre la soluzione salina è sterile e può essere facilmente assorbita dal corpo in caso di rottura della protesi.
  3. Superfici delle Protesi: Le protesi mammarie possono avere una superficie liscia o testurizzata. Le protesi con superficie testurizzata sono progettate per ridurre il rischio di contrattura capsulare, una complicanza in cui il tessuto cicatriziale si forma attorno alla protesi, causando indurimento e potenzialmente deformazione.
  4. Durata e Sostituzione: Le protesi mammarie non sono dispositivi a vita. La maggior parte delle protesi moderne dura tra 10 e 20 anni, ma alcune possono durare più a lungo. È importante sottoporsi a controlli regolari e considerare la possibilità di sostituzione o revisione nel corso del tempo.
  5. Sicurezza e Regolamentazione: Le protesi mammarie utilizzate alla Clinica Pallaoro sono approvate dalle principali autorità sanitarie, come la FDA negli Stati Uniti e la CE in Europa. Queste certificazioni garantiscono che le protesi siano state testate per sicurezza ed efficacia.