Alcuni soggetti già a 18 anni possono presentare un diradamento importante o ancora peggio un grado di alopecia androgenetica 3+. L’ inestetismo derivato e le pesanti conseguenze psicologiche possono portare il paziente ad uno stato di disagio e di perdita di autostima.
Operarsi di trapianto capelli a 18 anni: Si può?
La risposta a questa sempre più comune domanda è incerta. Non esiste una risposta che vada bene per tutti ed è per questo motivo che cerchiamo di dare gli strumenti decisionali al paziente che dovrà fare una propria scelta.
NO. Il motivo principale per negare ad un paziente giovanissimo il trapianto capelli è la sensata possibilità che lo stesso continui a perdere i capelli rendendo il risultato ottenuto dall’ intervento non definitivo e incompleto.
Dal punto di vista strettamente scientifico tecnico, bisogna aspettare che la perdita di capelli sia stabilizzata in modo da poter chiaramente visualizzare la situazione definitiva e poi progettare il trapianto risolutore.
SI. Sono i giovani che sono maggiormente sensibili all’estetica. È proprio quella l’età che si desidera avere un aspetto il più gradevole possibile. Chiedere ad un paziente di 18 anni di aspettare di perdere ancora i capelli per correggere il problema, potrebbe voler dire costringere lo stesso ad alcuni anni di vita “disagiata”.
Eseguire il trapianto oggi vuol dire permettere al paziente una giovinezza serena ed appagante dal punto di vista estetico. Dovrà pero essere consapevole che lo stato post trapianto potrebbe vedersi modificare nel tempo e che quindi potrebbe rendersi necessario un secondo tempo chirurgico.
Quale è il nostro consiglio?
Entrambe le posizioni SI e NO hanno argomenti ragionevoli e quindi il paziente che decide a 18 anni di operarsi o di non operarsi, se consapevole della scelta, ha comunque ragione. La nostra personalissima considerazione è che il giovanissimo paziente 18 / 20 anni è nel momento della propria vita in cui l’aspetto estetico è molto importante e che la presenza di un inestetismo come la calvizie o il diradamento può essere davvero devastante per l’equilibrio psicologico. Se consideriamo che la tecnica Micro FUE ha un grado d’invasività veramente minimo e che l’intervento in sé non comporta al paziente un costo biologico da ripetere il meno possibile. Allora è ragionevole scegliere di evitare al ragazzo il disagio psicologico e procedere subito con il trapianto. Se successivamente perderà altri capelli, si procederà con un intervento integrativo.
Per ridurre comunque la possibilità di ulteriori perdite di capelli è oggi possibile attivarsi con trattamenti medici di dimostrata efficacia nel contrastare la caduta e promuovere la ricrescita. Tra questi citiamo l’uso della spazzola laser HAIRMAX ed i trattamenti di PRP.