
Cos’è l’ablazione?
Il termine ablazione in ambito medico indica la rimozione completa di un tessuto corporeo, una lesione o una massa, attraverso procedimenti chirurgici, chimici o fisici. Nella chirurgia estetica, l’ablazione assume un ruolo centrale in diversi interventi finalizzati alla correzione di inestetismi cutanei, adiposi o malformativi. La procedura può interessare lo strato cutaneo superficiale (come avviene nel laser resurfacing) o strutture più profonde, come nel caso della liposuzione, dove il tessuto adiposo in eccesso viene ablato mediante aspirazione. Il termine si applica anche alla rimozione di tatuaggi, nei benigni, cicatrici ipertrofiche, cheratosi e porzioni di tessuto cicatriziale.
Tra le tecnologie più comunemente impiegate per realizzare l’ablazione figurano il laser CO₂ frazionato, la radiofrequenza, l’elettrobisturi, la crioterapia e il bisturi tradizionale. La scelta dello strumento ablativo dipende da vari fattori: la profondità del tessuto da trattare, la natura dell’inestetismo, la zona anatomica coinvolta e il tipo di risultato desiderato.
L’ablazione ha l’obiettivo di migliorare l’aspetto estetico, ma anche di ripristinare la funzionalità e la regolarità anatomica, per esempio nel caso di esiti cicatriziali da acne o traumi. Quando effettuata da mani esperte in ambito specialistico, è una procedura sicura, controllata e in grado di stimolare i naturali processi rigenerativi del derma, attivando la neocollagenesi (produzione di nuovo collagene), favorendo così il ringiovanimento cutaneo.
Tipologie di ablazione in medicina estetica
1. Ablazione laser (CO₂, Erbium, frazionato)
Tra le più diffuse e sofisticate, permette di vaporizzare strati di epidermide o derma con estrema precisione. Viene usata per:
- resurfacing del viso (rughe, cicatrici, pori)
- trattamento di macchie senili o solari
- ringiovanimento del décolleté
- rimozione di nevi o angiomi piani
La tecnologia di laser frazionato consente di trattare micro-colonne di tessuto lasciando intatte zone circostanti: questo stimola la rigenerazione senza lunghi tempi di recupero.
2. Ablazione chirurgica (bisturi o laser chirurgico)
Indicata per rimuovere lesioni profonde, fibromi, neoformazioni sottocutanee o cute in eccesso (come nel lifting o nella blefaroplastica). La sutura garantisce una guarigione lineare, spesso con cicatrici minime.
3. Ablazione con radiofrequenza
Utilizza onde elettromagnetiche ad alta frequenza per generare calore nel derma profondo. Provoca una denaturazione controllata del collagene, seguita da rigenerazione tissutale. Particolarmente efficace per:
- lassità cutanea (viso, collo, interno braccia)
- rughe sottili e texture irregolare
- rassodamento non invasivo
4. Crioterapia (ablazione a freddo)
Basata sull’applicazione di azoto liquido per distruggere cellule cutanee superficiali. È indicata soprattutto per cheratosi attiniche, nevi e verruche. L’effetto è controllato e localizzato, ma non adatto ad aree molto visibili o in pazienti con fototipo scuro.
5. Ablazione mediante peeling chimici profondi
Alcune sostanze chimiche (fenolo, TCA) agiscono ablativamente rimuovendo lo strato superficiale della cute. Si usano per migliorare rughe profonde, macchie e cicatrici.
Cause che rendono necessaria un’ablazione
L’ablazione può essere indicata nei seguenti casi:
- Iperplasia o ipertrofia tissutale (es. lipomi, cisti sebacee, adiposità localizzate)
- Cicatrici antiestetiche (cheloidi, ipertrofiche)
- Lesioni pigmentate (cheratosi seborroiche, lentigo)
- Rughe profonde o pelle danneggiata da fotoinvecchiamento
- Neoformazioni cutanee sospette o fastidiose
- Eccessi cutanei post-dimagrimento (es. addome pendulo)
Diagnosi e pianificazione dell’ablazione
Prima dell’intervento ablativo, viene eseguita una valutazione clinica accurata: ispezione, palpazione, eventuale dermatoscopia per le lesioni cutanee. È fondamentale stabilire:
- la profondità del tessuto da rimuovere
- la zona anatomica coinvolta
- le condizioni della cute circostante
- la tecnica più adatta (laser, bisturi, radiofrequenza, ecc.)
Il piano ablativo viene personalizzato in base agli obiettivi estetici del paziente e alla sicurezza del trattamento, minimizzando i rischi di ipopigmentazione, infezioni o cicatrici visibili.
Rischi e complicanze dell’ablazione
L’ablazione estetica è generalmente sicura se eseguita da professionisti esperti, ma può presentare alcune complicanze:
- Infezioni (rari con adeguata profilassi)
- Ematomi o sanguinamento
- Cicatrici evidenti (soprattutto in soggetti predisposti)
- Ipopigmentazione o iperpigmentazione
- Ritardo nella guarigione
- Dolore o fastidio transitorio
È fondamentale seguire le indicazioni post-operatorie e utilizzare prodotti lenitivi, antibiotici topici se prescritti, protezione solare totale per prevenire discromie.
Ablazione e chirurgia estetica: il legame diretto
In ambito di chirurgia estetica, l’ablazione rappresenta una tecnica complementare o integrante in numerosi interventi:
- Blefaroplastica: asportazione di cute e grasso in eccesso dalle palpebre
- Lifting viso e collo: ablazione selettiva della pelle rilassata
- Liposuzione: ablazione di tessuto adiposo sottocutaneo
- Laser frazionato CO₂ o Erbium: ablazione superficiale per resurfacing e ringiovanimento
Inoltre, l’ablazione è usata nei trattamenti di medicina estetica non invasiva, come la rimozione di macchie cutanee o cicatrici acneiche con laser frazionato, che pur non prevedendo un vero intervento chirurgico, comportano comunque una rimozione selettiva di tessuto epidermico o dermico.
L’importanza dell’ablazione in chirurgia estetica risiede nella sua capacità di modellare il corpo e il volto, ripristinando simmetria, compattezza e omogeneità cutanea. Il risultato, soprattutto se eseguito con tecnologie moderne e con esperienza clinica, è naturale e duraturo.
FAQ – Domande frequenti sull’ablazione
Che cosa si intende per ablazione in chirurgia estetica?
È la rimozione selettiva di tessuto corporeo, come pelle, grasso o lesioni, per migliorare l’estetica o la funzionalità.
L’ablazione è dolorosa?
Durante l’intervento viene utilizzata anestesia locale o sedazione, rendendo la procedura indolore. Il post-operatorio può comportare fastidi lievi e controllabili.
Qual è il tempo di recupero dopo un’ablazione laser?
Dipende dalla profondità: per trattamenti superficiali, pochi giorni; per ablazioni profonde possono essere necessari 1-2 settimane.
L’ablazione lascia cicatrici?
Se ben eseguita, la cicatrizzazione è minima. Tuttavia, soggetti predisposti possono sviluppare cicatrici visibili.
Qual è la differenza tra ablazione e escissione?
L’ablazione rimuove tessuto anche vaporizzandolo (es. laser), mentre l’escissione prevede il taglio chirurgico e la sutura.
Si può fare l’ablazione su pelle abbronzata?
È sconsigliato: aumenta il rischio di discromie post-trattamento.
Quante sedute di ablazione servono per eliminare una cicatrice?
Dipende dalla gravità: da 1 a 4 sedute, con intervalli di circa un mese.
Si può fare l’ablazione in anestesia totale?
Solo in casi specifici e per interventi estesi. Nella maggior parte dei casi, basta l’anestesia locale.