scala di norwood

Cos’è la Scala di Norwood?

La Scala di Norwood, o Scala di Hamilton-Norwood, è uno strumento di classificazione largamente riconosciuto per valutare i diversi stadi della calvizie androgenetica maschile, una condizione comune che porta alla perdita progressiva dei capelli in gran parte degli uomini. Questa calvizie è principalmente di origine genetica ed è causata dalla sensibilità dei follicoli piliferi agli androgeni, in particolare al diidrotestosterone (DHT), che ne provoca il progressivo miniaturizzarsi fino alla totale scomparsa del capello.

La scala prende il nome dal dottor James Hamilton, che negli anni ’50 sviluppò il primo sistema per classificare la caduta dei capelli, e dal dottor O’Tar Norwood, che negli anni ’70 perfezionò questo sistema, rendendolo più dettagliato e preciso. La Scala di Norwood è diventata uno standard internazionale per la valutazione della perdita di capelli negli uomini ed è uno strumento essenziale per i dermatologi, i chirurghi plastici e i trapiantologi. Serve non solo a diagnosticare lo stadio della calvizie ma anche a orientare le scelte terapeutiche e le aspettative di risultati per chi considera un trattamento chirurgico, come il trapianto di capelli.

Come funziona la scala di Norwood

La Scala di Norwood suddivide la perdita di capelli maschile in sette fasi, dalla meno grave alla più avanzata. Ciascuna fase descrive il livello di recessione dell’attaccatura dei capelli e la quantità di capelli persi sulla sommità del capo. Ecco una descrizione delle diverse fasi:

  • Norwood 1: Questa fase indica un’attaccatura dei capelli normale, senza segni evidenti di recessione. Gli uomini in questo stadio hanno ancora una chioma piena e densa.
  • Norwood 2: Inizia una leggera recessione delle tempie, che spesso si manifesta con una sottile forma a “M”. Anche se la perdita di capelli è minima, diventa evidente che il processo di calvizie è cominciato.
  • Norwood 3: La recessione dell’attaccatura dei capelli è più marcata e può formarsi una “V” o un’accentuazione della “M”. In questa fase, i capelli sulla parte frontale del cuoio capelluto sono notevolmente ridotti.
  • Norwood 4: La recessione frontale continua a progredire, e appare un’area calva sulla sommità del capo, comunemente chiamata “chierica”. Tra la chierica e la parte anteriore del cuoio capelluto rimane una sottile striscia di capelli.
  • Norwood 5: La perdita di capelli è più significativa e l’area calva sulla parte superiore del capo si allarga, lasciando una striscia sempre più sottile che separa la parte anteriore e la chierica.
  • Norwood 6: La striscia di capelli che separa la chierica e la parte anteriore del cuoio capelluto scompare quasi completamente, unendo le due aree calve. Solo i lati e la parte posteriore della testa continuano a mantenere una certa quantità di capelli.
  • Norwood 7: È lo stadio più avanzato di calvizie, in cui rimangono solo sottili ciocche di capelli sui lati e sulla parte posteriore del cuoio capelluto, formando una sorta di corona. La parte superiore del capo è completamente calva.

La calvizie maschile e l’impatto estetico

La perdita di capelli può avere un forte impatto psicologico ed emotivo sugli uomini. Per molti, la calvizie è associata a un senso di invecchiamento prematuro e può influire negativamente sull’autostima e sull’immagine di sé. Le fasi avanzate della calvizie possono portare molti uomini a cercare soluzioni estetiche per ripristinare un aspetto più giovane e naturale.

Chirurgia estetica e calvizie: i trattamenti correlati alla scala di Norwood

Uno dei trattamenti più efficaci per la calvizie androgenetica è il trapianto di capelli, una procedura chirurgica che prevede il trasferimento di follicoli piliferi sani da una zona donatrice, solitamente la parte posteriore o laterale del capo, alle aree colpite dalla perdita di capelli.

Esistono due principali tecniche di trapianto di capelli:

  1. FUT (Follicular Unit Transplantation): Nota anche come “tecnica della striscia”, questa procedura prevede la rimozione di una sottile striscia di cuoio capelluto dall’area donatrice, dalla quale vengono estratti i follicoli piliferi. Questi follicoli vengono poi impiantati nelle zone calve. Sebbene questa tecnica sia efficace, può lasciare una cicatrice lineare permanente nell’area donatrice.
  2. FUE (Follicular Unit Extraction): In questa tecnica, i singoli follicoli piliferi vengono prelevati direttamente dall’area donatrice tramite piccoli punch. La FUE è una tecnica meno invasiva rispetto alla FUT e non lascia cicatrici lineari, anche se può essere più lunga e costosa.

La scelta tra FUT e FUE dipende da vari fattori, tra cui il grado di calvizie (determinato dalla Scala di Norwood), la quantità di capelli disponibili nella zona donatrice e le preferenze del paziente.

Come la Scala di Norwood guida la chirurgia estetica

La Scala di Norwood non solo aiuta a classificare il grado di calvizie, ma è anche uno strumento cruciale per determinare la fattibilità e il tipo di intervento chirurgico adatto. Per esempio, un uomo con calvizie Norwood 2 o 3 potrebbe essere un buon candidato per un trapianto di capelli a scopo correttivo, mentre un paziente in fase Norwood 6 o 7 richiederà un intervento più esteso.

Inoltre, l’uso della Scala di Norwood aiuta i chirurghi a prevedere il futuro andamento della perdita di capelli, consentendo di pianificare con attenzione l’intervento. Per ottenere un risultato naturale e duraturo, è importante che i chirurghi estetici tengano conto non solo della densità e della distribuzione dei capelli trapiantati, ma anche dell’evoluzione prevista della calvizie.