Il contenuto di questa pagina è a cura del dott. Carlo Alberto Pallaoro – specialista in chirurgia plastica ed è aggiornato al 04/06/2019. Per informazioni scrivere a info@pallaoro.it.
Lifting viso a 40, 50, 60+ anni
Il lifting del viso è l’ intervento di chirurgia estetica più importante per quanto riguarda il ringiovanimento del viso. Si tratta di una tecnica che ha come obiettivo il rassodamento della cute del volto e della struttura muscolare sottostante. L’ obiettivo viene raggiunto attraverso la rimozione della pelle in eccesso eseguendo delle incisioni posizionate tra i capelli, davanti all’orecchio e lungo l’attaccatura dei capelli dietro il padiglione auricolare.
La decisione di sottoporsi al lifting del viso è frutto della maturazione di un disagio legato al proprio aspetto che non coincide con l’ età “mentale”. Il lifting comporta normalmente la possibilità di “appartenere” ad una categoria d’ età inferiore rispetto a quella effettiva. In passato i pazienti che decidevano di sottoporsi al lifting del viso erano quasi sempre ultra cinquantenni in cerca correggere i segni dell’ invecchiamento. Oggi oltre a questa categoria di persone è comparsa una classe d’ età più giovane. Si tratta dei quarantenni che ricercano di allungare il periodo di massima giovinezza prevenendo da subito i primi segni dell’ invecchiamento.
A che età fare il lifting viso? Il nostro consiglio
La chirurgia estetica non è una specialità medica che va a curare patologie che richiedono un intervento in determinato momento. Si tratta d’interventi la cui indicazione è legata ad una molteplicità di fattori. Solo l’approfondito analisi degli stessi potrà determinare se l’intervento desiderato – in questo caso il lifting facciale – è indicato allo specifico paziente.
I fattori da prendere in considerazione sono i seguenti:
Obiettività dell’indicazione: Per approvare la richiesta di essere operato di lifting viso il paziente deve necessariamente presentare i segni estetici caratteristici dell’invecchiamento come il rilassamento cutaneo e la formazione di pieghe della pelle.
Coerenza soggettiva: Il lifting del viso ottiene un determinato effetto sull’apparenza del volto. Questo risultato è ritenuto soggettivamente coerente da parte del paziente in merito a quello atteso.
Disagio psicologico: Per essere un candidato adeguato il paziente deve presentare gli inestetismi, la tecnica deve poterli correggere in maniera coerente con le aspettative del paziente e lo stesso deve lamentare un disagio psicologico consistente. Se il paziente non soffre l’inestetismo, il difetto estetico in sé non esiste.
In sintesi va detto che non esiste un momento assoluto entro il quale è indicato l’intervento di ringiovanimento del viso. Se il paziente ad esempio non lamenta il disagio psicologico legato agli inestetismi, lo stesso non è una valido candidato all’intervento. A volte può invece capitare che il paziente presenti solo lievi segni dell’ invecchiamento ma rilevante stress psicologico. Questo paziente potrebbe essere ammesso all’intervento.
Statistiche del ringiovanimento facciale
La società americana di chirurgia plastica estetica (ASAPS) ha pubblicato recentemente le statistiche dell’ anno 2013 indicando anche la distribuzione per classe d’ età degli interventi. Per quanto riguarda il lifting del viso possiamo vedere che la categoria 35-50 anni, una volta quasi inesistente, attualmente rappresenta oltre il 13%. Si tratta di soggetti che decidono di mantenere un aspetto giovane piuttosto che ripristinare una situazione che ha già “incassato” i segni del tempo.
Classe d’ età | 19-34 anni | 35-50 anni | 51-64 anni | 65+ anni |
Percentuale | 0,2% | 13.8% | 56.4% | 29.6% |