Come si riduce il seno
Riportare proporzione e rassodare i tessuti del seno troppo rilassato e voluminoso è l’ obiettivo della mastoplastica riduttiva. L’ eccessivo volume del seno è un disagio per la paziente sotto diversi punti di vista.
Oltre l’ evidente aspetto estetico, la ipertrofia del seno comporta:
- Problemi di postura e statica con conseguente mal di schiena
- Difficoltà a praticare sport
- Difficoltà nella scelta dell’abbigliamento
Il seno non ha strutture anatomiche di sostegno. E’ infatti sostenuto prevalentemente dalla cute e solo parzialmente da un unico muscolo, quello pettorale. Conseguentemente il seno è particolarmente predisposto al rilassamento cutaneo ed influenzato da altri fattori come sbalzi di peso, gravidanza / allattamento, esposizione ai raggi solari.
L’obiettivo della tecnica di mastoplastica riduttiva è di riportare le giuste proporzioni sia al contenitore (pelle, in questo caso troppo grande) sia al contenuto (tessuto mammario composto da ghiandola e adipe).
Disegno dello schema chirurgico
L’intervento avviene seguendo un preciso schema chirurgico che permette lo spostamento verso l’alto il complesso areola-capezzolo-ghiandola ed il rimodellamento armonico del seni. La precisa misurazione delle proporzioni è fondamentale per la buona riuscita. Il chirurgo dovrà far coincidere il più possibili l’incisione orizzontale con la piega sottomammaria.
Per il rimodellamento del seno si utilizza la cute al di sopra e attorno al capezzolo e si asporta quella in eccesso, terminando con una sua ridistensione e suturando con punti interni riassorbibili nel tempo.
Cicatrice della mastoplastica riduttiva
La mastoplastica riduttiva lascia una cicatrice a forma di “T” rovesciata (circolare, attorno all’areola; verticale, dall’areola al solco sottomammario; orizzontale, lungo il solco sottomammario), trattabile a 2 mesi dall’intervento con la mosaic surgery.
Se il seno, oltre ad essere rilassato, presenta anche un volume in eccesso o in difetto, il rassodamento chirurgico può avvenire contemporaneamente alla mastoplastica additiva o riduttiva.
Da tenere a mente ad ogni modo che una volta risollevata la ghiandola, il seno riacquisterà comunque più pienezza e plasticità, apparendo di conseguenza più voluminoso di prima.
Il risultato della mastoplastica riduttiva
Il risultato di questo è apprezzabile dopo qualche settimana dall’intervento. La ritrovata armonia del seno durerà molti anni ma la paziente dovrà evitare sbalzi di peso, eccessiva esposizione al sole ed è consigliabile l’uso di un buon reggiseno.
Oltre il beneficio estetico, la paziente sperimenterà:
- Meno stress statico sulla schiena
- Maggiore libertà di movimento anche durante l’attività sportiva
- Semplicità nella ricerca dell ‘abbigliamento
- Maggiore sicurezza in se stessa
Riduzione del seno e grado di ptosi mammaria
Un seno ptosico risulta come se avesse perduto parte del suo contenuto: appare svuotato, allungato e, in alcuni casi, addirittura cascante. Il rilassamento può interessare prevalentemente la cute (ptosi cutanea) o la ghiandola (ptosi ghiandolare), anche se nella maggior parte dei casi coinvolge entrambe le strutture (ptosi muscolo-cutanea). Ecco i tre gradi di ptosi mammaria:
- Lieve: distanza tra solco sottomammario e parte finale del seno di 1 o 2 centimetri
- Media: distanza tra solco sottomammario e parte finale del seno tra 2 e 4 centimetri
- Elevata: distanza tra solco sottomammario e parte finale del seno oltre 4 centimetri