Verruche plantari: Cosa sono?
Con il termine verruca in medicina si descrive una formazione cutanea causata dal papilloma virus. Nello specifico le verruche plantari si localizzano sotto alle dita del piede o sulla pianta dello stesso. Di piccole dimensioni, dalla forma circolare e colore grigio giallastro possono provocare dolorabilità locale.
Il virus HPV (Human Papilloma Virus) attecchisce sfruttando determinate condizioni del piede, quali per esempio piccole lesioni piuttosto che umidità e macerazione della pelle e, dopo un periodo di incubazione scatena la sua virulenza che culmina con la comparsa della verruca.
Diagnosi delle verruche plantari
A uno specialista è sufficiente effettuare un rapido esame obiettivo per giungere alla diagnosi. La verruca di tipo plantare infatti ha un aspetto caratterizzante del tutto simile ad un cavolfiore dalle ridotte dimensioni. All’osservazione la protuberanza al suo interno mostrerà una punteggiatura marrone causata da una serie di piccolissime emorragie dei vasi sanguigni. Altro aspetto tipico sono le striature che si formano sulla pelle, piccole strisce di colore chiaro. A volte tali formazioni sono così piccole da essere scambiate, ad un occhio poco esperto, per calli. Ciò che differenzia queste ipercheratosi dalle verruche plantari è il dolore, del tutto assente in calli e duroni la dolorabilità delle verruche plantari è piuttosto accentuata e deriva dalla continua pressione corporea a cui sono sottoposte.
Qualora lo ritenga necessario il medico, per completare la diagnosi, può chiedere al paziente di sottoporsi ad un esame citologico, che consiste nella rimozione di parte della verruca e nella sua analisi in laboratorio. A finire sotto la lente di ingrandimento sono le cellule di cui si compone la verruca in grado di fornire maggiori informazioni mediche sulla tipologia di lesione.
Trattamento delle verruche plantari
È utile sapere che le verruche plantari solitamente svaniscono da sole dopo un periodo relativamente breve, compreso fra uno e cinque anni. Tuttavia come si è visto tali escrescenze in virtù del luogo che infettano (la parte interna del piede sottoposta continuamente alla pressione del peso del corpo) sono dolorose, per questo il trattamento farmacologico o di rimozione chirurgica può essere consigliato affinché l’infezione trovi una risoluzione in tempi ben più brevi. È possibile inoltre che le verruche plantari degenerino in piaghe estremamente dolorose e capaci di condizionare non solo la quotidianità, ma addirittura la postura e il modo di camminare del paziente. È inoltre possibile che l’escrescenza una volta risoltasi lasci comunque una cicatrice, così come è alta la possibilità che l’infezione da Papilloma Virus si ripresenti in tempi brevi. Ecco perché un consulto medico è sempre la scelta migliore.
Gli aspetti che abbiamo appena avuto modo di considerare sono gli stessi che il medico specialista prenderà in considerazione al momento della prescrizione della terapia. È possibile seguire due strade diverse quella legata alla farmacologia e quella legata alla chirurgia.
Per il trattamento di lesioni molto piccole possono essere sufficienti applicazioni in loco di creme o soluzioni liquide con principi attivi quali acido nitrico, azoto liquido o i più diffusi acido tricloroacetico e acido salicilico (generalmente l’azione esfoliante di quest’ultimo produce risultati in circa tre mesi di applicazioni quotidiane. Automedicamento che è dimostrato risolutivo nel 10-15 % dei soggetti).
Per giungere alla guarigione di protuberanze infette di notevole grandezza o di aggregati di infezioni è consigliata la rimozione chirurgica, azione capace di risolvere in tempi brevi e con poco dolore l’infezione.
Vi sono numerosi metodi a cui la chirurgia può attingere:
Chirurgia laser
apparecchi di ultima generazione sono capaci in pochi secondi di passare il primo strato cutaneo senza lesionarlo e di colpire in maniera selettiva esclusivamente i capillari a cui la verruca è legata bruciandoli. Questa azione del raggio laser determina l’incapacità di sopravvivenza della verruca. Per ottenere un risultato definitivo è sufficiente anche un’unica seduta, ma per definire il numero di sedute è necessario considerare l’ampiezza della verruca. Il decorso post chirurgia laser per le verruche è breve e generalmente indolore. In corrispondenza della verruca si formerà una crosticina di colore bruno che dopo qualche tempo cadrà spontaneamente.
Elettro essiccazione
Questa tecnica si compone di due parti, nella prima fase vengono utilizzati un generatore e un elettrodo che si applica alla verruca. La corrente oscillatoria ad alta frequenza avvia un processo definito di mummificazione. Inizia così la seconda parte che prevede il raschiamento della verruca ormai seccata.
Cauterizzazione
L’escrescenza plantare viene ricoperta di sostanze ad azione caustica che la seccano e dunque la distruggono.
Per orientarsi sulla terapia più efficace lo specialista prenderà in considerazione il luogo infetto, la grandezza dell’escrescenza, la profondità della verruca e dal numero di protuberanze presenti.
Accorgimenti per evitare il contagio della verruca plantare
Al contrario di quanto si possa pensare la pratica del camminare a piedi nudi non aumenta il rischio di contrarre verruche, anzi lo elimina. Le evidenze scientifiche arrivano da studi etnografici incrociati a studi clinici. A finire sotto la lente d’ingrandimento alcune popolazioni indigene risultate del tutto immuni da verruche plantari, nonostante la loro abitudine a deambulare scalze. Da ciò è emerso che non indossare calzature e lasciare scoperto il piede porta ad un ispessimento della cute che fungendo da barriera lo renderebbe immune da virus come il Papilloma.
A rendere più vulnerabile il piede ad attacchi come quello sferrato dal Papilloma virus sarebbero invece proprio le calzature. L’umidità che si crea all’interno di scarpe poco traspiranti rappresentano un terreno fertile per la proliferazione dei virus.
Una considerazione molto interessante, che si scontra tuttavia con quelle che sono le usanze della società moderna dei centri cittadini dove il piede scalzo non rappresenta un’alternativa facilmente praticabile. Tuttavia rappresenta una buona pratica rimuovere le calzature e togliere anche i calzini dopo aver passeggiato in spazi densamente frequentati e con un alto tasso di umidità come per esempio i pavimenti di palestre e spogliatoi. Utile è anche l’utilizzo di ciabatte molto aperte (ad esempio infradito) che contribuiscano ad asciugare il piede prima di calzare nuovamente le scarpe.
Dovendo accantonare l’ispessimento cutaneo a salvaguardia del piede e considerando l’alta virulenza del papilloma virus (supportata da ambienti caldi e umidi) è buona pratica seguire alcune regole protettive:
- Utilizzare ciabatte personali soprattutto quando si è in luoghi promiscui (palestre, saune, docce, piscine etc)
- Asciugamani, calzini e altri oggetti simili vanno utilizzati da una sola persona e non prestati
- Avere la cura di indossare quotidianamente calzini puliti e di far asciugare le scarpe qualora fossero umide
- Asciugare sempre attentamente piedi e mani
- Occultare micro lesioni utilizzando bendaggi o cerotti sterili
- Evitare di entrare in contatto consapevolmente con verruche di altri soggetti
- Vi sono alcune precauzioni che è opportuno prendere anche nel caso si fosse già infetti da verruche plantari quali:
- Non graffiare, incidere o lesionare le verruche. Questa pratica se osservata minimizza il rischio che il virus possa estendersi ad altre zone
In caso di verruca plantare è possibile continuare a praticare sport, ma sarà opportuno evitare di diffondere il contagio coprendo la parte infetta con appositi bendaggi
Vaccino contro l’HPV
Le verruche plantari possono essere provocate da numerosi ceppi di Papilloma virus ecco perché nonostante esista un vaccino contro l’HPV esso non risulti efficace nella prevenzione delle verruche plantari. L’esistente vaccino contro l’HPV, la cui somministrazione è consigliata alle giovanissime donne, si è dimostrato utile alla prevenzione del carcinoma della cervice uterina.